E venne il giorno in cui gli eroi più potenti della Terra si unirono per fronteggiare quelle minacce che, da soli, non sarebbero stati in grado di sconfiggere. Loki fu il loro motore, Capitan America fu il loro collante, anche nei periodi più bui della loro storia. Hulk fu il loro primo fallimento. Uniti sono i Vendicatori, singolarmente sono degli eroi e degli uomini fuori dal comune.

IL GIOCO DEL TRONO - parte 3
di FABIO VOLINO
Editor: Carlo Monni
Assistant editors: Giuseppe Felici & Fabio Furlanetto (avrei preferito Sana Amanat, ma mi accontento)

 

Gli eventi di questa storia si svolgono prima di Vendicatori 89.

REvolution.

Un meeting in un ufficio secondario della grande corporazione voluta da Tony Stark e Daniel Rand viene bruscamente interrotto quando grida assordanti cominciano ad arrivare dalla strada. La vista che si para agli azionisti è qualcosa di orripilante: creature uscite da un inferno che attaccano e fanno a pezzi i civili. Tony Stark invece sa con cosa ha a che fare, sono gli Elfi Neri di Malekith, ma da quel che ricorda non sono mai stati così spietati. Lui è il primo a reagire:"Andate subito tutti nei rifugi sotterranei, possono resistere a qualsiasi tipo di assalto".
"E lei, signor Stark?" chiede un azionista.
Interviene Pepper. "Lui ha il suo... rifugio personale. Privilegi del capo. Voi andate, io chiamo le forze dell'ordine, poi vi seguo".
Una volta che l'ufficio si è svuotato, i pezzi dell'armatura di Iron Man appaiono nella stanza spuntando da una botola. Tony apre una ampia finestra e percorre un lungo corridoio dove sono presenti vetrate che impediscono la visione dall'esterno. Bracci meccanici afferrano i pezzi dell'armatura, piazzandola lungo il corpo dell'imprenditore, il nostro Iron Man.
L'eroe si volta verso Pepper. "Sì, lo so, la valigetta è più affascinante, ma l'ho scordata in auto". In quel momento la limousine piazzata nel parcheggio esplode. "Ecco, addio a 20 milioni di dollari".
Pepper bacia il suo ritrovato uomo. "Vai, Tony, salva la città come fai sempre".
La vetrata si spalanca e Iron Man spicca il volo.

Manhattan.

"Buongiorno, Bruce, ne è passato di tempo dall'ultima volta" dice Occhio di Falco "Penso che tu e Thor possiate aver bisogno di una mano".
Bruce prova a rialzarsi, ma le sue gambe sono ancora troppo deboli, e ricade. Clint Barton lo aiuta. "Che ti è successo?".
"Chiedilo al dio del tuono" risponde lo scienziato "Ma è stato un pestaggio a fin di bene".
"Sta bene, Dr. Banner?" chiede la Vedova Nera.
"Diciamo che ho visto giorni migliori, anche se adesso non me ne vengono in mente".
"Ero l'unico rimasto di pattuglia al palazzo dei Vendicatori, gli altri erano tutti stati chiamati in missione... una giornata impegnativa. E tu, Natasha?".
La Vedova Nera stava per recarsi in aeroporto per volare in Russia e occuparsi di alcune faccende private in sospeso, ma si limita a dire:"Ero in zona".
Thor si libera degli Elfi Neri, ridotti ora in polvere, e torna dai suoi compagni di squadra. "Amici, il mio cuore si rallegra nel vedervi. Questi Elfi Neri sono degli abomini morti riportati ad una vita senz'anima da Hela, quindi non trattenete i vostri colpi, perchè vi assicuro che loro non mostreranno pietà".
"Dovrete farlo senza di me" dice Bruce.
"Le ho già detto che...".
"Sì, che c'è bisogno di Hulk. Ma Hulk ora non c'è e non so quando tornerà. Quindi potete rimanere qui ad aspettarlo o salvare delle vite. Non dovete preoccuparvi per me, se anche morissi è quello che mi merito dopo tutto il male che ho causato".
"No, dottore" dice Natasha "Queste sue parole dimostrano che lei è un vero eroe".

FBSA, sede di New York.

"Questa è una di quelle volte in cui rimpiango di non essere rimasta allo SHIELD" pensa Maria Hill.
E in effetti questo suo desiderio oggi viene in parte realizzato, visto che si ritrova a fare una videoconferenza col direttore dello SHIELD Nick Fury e il suo collega Phil Coulson tornato per il momento nella Grande Mela.
"Si è verificato un fenomeno insolito" dice quest'ultimo "Sembra che una cupola invisibile sia calata su una zona di Manhattan: ottomila persone sono bloccate lì dentro secondo le nostre prime stime".
"Insolito per Los Angeles, forse, ma non per New York" dice Fury "Le nostre letture satellitari, per quanto non sia stato facile ottenerle, ci rivelano che il responsabile è il dio oscuro Malekith".
"Il dossier WS3341984" ricorda improvvisamente Maria "L'apertura dello scrigno dei Mille Inverni". Poi ritorna a occuparsi della crisi in atto. "Quanti supermani ci sono?".
"Questo è un particolare ancora più insolito" spiega Coulson "New York è la città con la più alta concentrazione superumana al mondo e Manhattan ne è un centro nevralgico, eppure nelle ultime ore tutti i gruppi e i superesseri della zona sono stati chiamati a svolgere missioni che, per quello che abbiamo potuto accertare finora, si sono rivelate un bluff".
"Significa che chi è dietro a tutto questo ha voluto avere campo libero" è la teoria di Fury "Una persona con molte risorse a sua disposizione".
"Prima che calasse la cupola, non abbiamo rilevato alcuna attività superumana. Quindi dobbiamo presumere che non ci siano nessuno e che sia in atto il più grande sequestro di persona della storia dell'umanità".
"No, qualcuno c'è" esclama Nick "Qualcuno che da solo può capovolgere le sorti di una intera battaglia".
"Signore, l’FBSA nonostante le recenti gravi perdite offrirà tutto il suo sostegno allo SHIELD durante questa crisi".
"Ma in concreto cosa possiamo fare?" si interroga Coulson "Abbiamo già provato in ogni modo a trovare una breccia nella cupola, ma invano. Anche Scarlet e il Dr. Strange hanno fallito".
"Vuoi arrenderti, Coulson?" chiede Fury "Timbri il cartellino?".
"No, signore. Opzione non valida".

Manhattan.

Iron Man sfreccia alla massima velocità consentita dai suoi stivali-jet, aiutando tutte le persone in difficoltà: inizialmente rimane stupito nel vedere che basta solo un colpo ben assestato per ridurre gli Elfi Neri in polvere, li ricordava più resistenti. La sua mente si interroga su concetti su cui di solito preferisce sorvolare o essere totalmente scettico.
Un suono innaturale lo strappa a queste riflessioni. Un suono mostruoso. Non sono Elfi Neri. Nella sua perfidia, Hela ha richiamato dal regno dei morti una creatura dimenticata dal tempo, ma non da alcuni uomini. Una creatura uscita dalle leggende.
Quando, sfondando parte di un grattacielo, Tony Stark si ritrova davanti questa creatura rimane sconvolto. Sì, è la prima volta che la vede in vita sua, ma con tutte le volte che gli è stata descritta è come se la conoscesse da tempo, questa creatura che ha dato vita al suo più spietato avversario.
Il drago makluano che diede gli anelli del potere al Mandarino.

I Vendicatori vanno all'assalto degli Elfi Neri, mentre finalmente Bruce Banner riesce a stare in piedi e la testa non gli gira più. Si chiede se dentro di sé, come già accaduto alcune volte in passato, non stia desiderando di morire, un desiderio sempre frustrato da Hulk. E scopre subito che la risposta è no: vuole vivere, vuole rifarsi una vita e una carriera come scienziato.
I quattro Elfi Neri che lo accerchiano, però, potrebbero leggermente complicare il tutto. Bruce è ancora molto debole, ma non intende arrendersi e l'unica arma che ha vicino a sé è il coperchio di un bidone della spazzatura, uno di quelli vecchio stampo. Lo afferra usandolo come una sorta di bizzarro scudo, eppure, incredibilmente, gli Elfi Neri si ritraggono. Incuriosito, Bruce prova ad avvicinarsi a uno di loro, col risultato che costui indietreggia ancora di più.
"Cosa? Ma...". Poi capisce. "Ferro, questo coperchio è di materiale ferroso, è il loro punto debole!". Tuttavia la superiorità numerica delle creature rischia di sancire comunque la fine dello scienziato.
Improvvisamente uno scudo compare sulla scena e, con precisione millimetrica, colpisce alla testa tutti e quattro gli Elfi Neri. Lo scudo torna poi nelle mani del suo possessore che, con una agilità incredibile e una rapidità accecante, li riduce in polvere prima ancora che abbiano il tempo di reagire. Pur essendo a volto scoperto, in pochi lo riconoscerebbero: per alcuni è un innocuo insegnante, ma per Bruce Banner è molto di più.
"Ma non è possibile!" esclama "Tu sei...".
"Sssshhh, è ancora un segreto" dice l'uomo tornando tra le ombre.
Poco dopo gli altri Vendicatori sono al fianco dello scienziato. "Bruce, questo mucchietto di polvere è opera tua?".
"Ecco... sì, diciamo. Sto per rimettermi in forze".
In quel momento qualcuno contatta la Vedova Nera tramite un canale di sicurezza. "Sono Iron Man. Livello di pericolo, beh, devono ancora inventare una definizione adatta. C'è qualche pezzo grosso dalle vostre parti?".
"Con me ci sono Clint e Thor..." dice Natasha.
"Ho detto pezzo grosso".
"Guarda che ti sento" interviene il dio del tuono.
"... e Bruce Banner".
"C'è anche Banner? Bene, allora la festa la porto da voi".
Iron Man emerge evitando un grattacielo, che viene invece sfiorato dal drago makluano, il quale provoca la caduta di un cornicione.
"Non è esattamente il mio ideale di festa" commenta la Vedova Nera.
Bruce cammina in avanti. "Sì, le forze sono tornate, lo sento. Lui è ancora qui".
"Quindi ora devi arrabbiarti?" chiede Clint Barton.
Bruce si volta. "Vedi, Occhio di Falco, è proprio questo il punto: non è più necessario che io sia arrabbiato".
Bruce fa emergere la personalità e l'aspetto della più celebre incarnazione verde di Hulk. Iron Man plana in basso e altrettanto fa il drago makluano. Hulk compie un balzo, poi assesta un pugno che spinge la testa della creatura contro l'asfalto, sprofondando poi nel sottosuolo. Effetto del contraccolpo è che il corpo si inarca verso l'alto.
"Tienilo fermo!" grida Iron Man sparando due missili che vanno ad impattare contro la schiena del drago. La creatura si dissolve in mille pezzi, che diventano polvere.
Gli Elfi Neri hanno assistito all'intera scena e gridano la loro rabbia contro i Vendicatori. Hulk grida contro di loro a sua volta, gelando loro il sangue, mentre Iron Man plana verso il basso, Thor agita Mjolnir, Occhio di Falco incocca una freccia e la Vedova Nera ricarica i suoi bracciali. Poco lontano da lì, un uomo con lo scudo osserva le creature al servizio di Malekith con aria di sfida.
"Ed ora, Banner?" chiede Thor.
"Malekith, Malekith è il loro motore" risponde Hulk "Se lo togli dalla scacchiera, tutti gli altri pezzi cadranno. Clint, Natasha, Iron Man, voi contenete la brama di sangue degli Elfi Neri mentre io e Thor andremo alla sua ricerca".
"Molto bene, adesso..." inizia Occhio di Falco.
"No, deve dirlo Banner" lo interrompe Thor.
Hulk compie un gesto per lui raro, sorride. "Sapete, sono un membro fondatore, eppure questa è la prima volta che posso dire... VENDICATORI UNITI!".

FBSA, sede di New York.

"Il Consiglio ha preso una decisione" dice Fury "Ma essendo una decisione idiota, ho deciso di ignorarla".
"Le consiglio di moderare i termini, direttore Fury" interviene uno dei componenti del consiglio, perennemente in ombra "Ci troviamo di fronte a una minaccia senza precedenti".
"Ma adottare 'la soluzione finale' è a mio personale giudizio prematuro e fuori da ogni logica".
"Lei di nuovo...".
"Io ho combattuto in quattro guerre, anzi sei, due erano segrete, quindi direi che ho un po' di esperienza in questo genere di cose, lei può dire altrettanto?".
Interviene un altro rappresentante. "Direttore Fury, potrei mostrarle dei rapporti assolutamente autorevoli, scritti da esperti senza macchie sul curriculum, secondo i quali New York sarebbe la città con la più alta concentrazione di caos sociale, determinato dalla presenza dei superesseri. Non devo certo ricordarle che, nell'arco di un solo anno, è stata l'epicentro di ben tre invasioni aliene globali e conta il più alto numero di vittime civili causate da conflitti superumani. Quelle che qualcuno definisce danni collaterali... in situazioni di guerra".
"New York non è un teatro di guerra, è una città forte che riesce sempre a riprendersi anche dalle più grandi tragedie".
"Le diamo due ore, direttore. Poi valuteremo l'uso di misure estreme".
Due ore. Nick Fury spera che l'uomo in cui sta riponendo tutta la sua fiducia riesca a compiere un miracolo.

Manhattan.

Pur con la barriera protettiva, Thor riesce a richiamare a sé la potenza dei fulmini e a scaricarla contro decine di Elfi Neri, incenerendoli all'istante. Hulk compie potenti balzi seguiti da battiti di mani che creano una gigantesca onda d'urto che travolgono le creature al servizio di Hela.
Ad un tratto Bruce Banner nota Malekith, a cavallo di una sorta di slitta che libra a mezz'aria, un altro dei regali mistici di Hela. Compie un balzo e atterra con perfezione e grazia sull'ampio mezzo.
"Vattene, schifosa creatura!" grida Malekith "Non osare mettermi le...".
Hulk lo centra con una manata, scaraventandolo fuori dal mezzo e scagliandolo in strada. Salta poi a piedi uniti, ma un istante prima Malekith riesce a teleportarsi. Il mezzo invece va a schiantarsi poco lontano senza provocare danni.
"Pensi di ottenere qualcosa in questo modo?" lo canzona Malekith "Non mi sconfiggerai!".
"Lo vedremo!".
Atterrato in un cantiere, il pelleverde nota una cisterna e soprattutto il materiale al suo interno. Quindi, con incredibile rapidità, ne rovescia il contenuto su Malekith. "Sabbia, pensi di sconfiggermi coi granelli di sabbia?".
Hulk sorride per la seconda volta nella giornata. "Quello... è ferro!".
Hulk attacca, Malekith prova ancora a teleportarsi, ma non ci riesce. In rapida sequenza prende un pugno dal pelleverde, viene colpito da una freccia esplosiva di Occhio di Falco, preso dal morso della Vedova Nera, accorsi sul posto rapidamente. Strenuamente rimane in piedi, ma poi Iron Man con un campo magnetico lo blocca a terra.
"Fate qualcosa, non so quanto riuscirò a tenerlo bloccato!" esclama Tony Stark.
Hulk alza lo sguardo e vede Thor che sta calando dall'alto. Compie un immenso balzo e si afferra a Mjolnir, a lui si uniscono anche Occhio di Falco e la Vedova Nera, saltati dalle travi su cui erano appoggiati.
"Per l'onore, per la gloria, per l'umanità, amici miei!" grida Thor "Chiunque impugni questo martello...".
"... Se ne sarà degno..." prosegue Hulk.
"... Avrà il potere..." continua la Vedova Nera.
"... DI SPACCARGLI IL CULO!" grida infine Occhio di Falco.
La potenza combinata dei Vendicatori travolge Malekith, aprendo una voragine nel terreno. Da lì Hulk con un pugno lo rispedisce in alto, Malekith barcolla e viene centrato da uno scudo, così rapidamente che nessuno lo nota. Riverso a terra, Hulk compie un altro balzo e stavolta lo colpisce, seppellendolo nel terreno.
"Un dio gracile, come commenterebbe un mio collega" dice Hulk.
All'unisono tutti gli altri Elfi Neri si bloccano sul posto e, lanciando un muto urlo collettivo, si riducono in polvere: l'intuizione di Banner era corretta.
Solo che gli eroi non hanno il tempo di festeggiare, poichè all'improvviso sia Hulk che Malekith scompaiono alla vista, come se non fossero mai stati lì.
"Cosa è successo?" chiede Thor "Dove è finito Banner?".
"Inizio a ricevere comunicazioni dall'esterno" dice intanto Iron Man "Qualunque barriera ci fosse sulla zona di Manhattan, è svanita come Hulk".
Occhio di Falco si guarda intorno in cerca di chissà quali risposte e ad un tratto scorge, o crede di scorgere, una figura a lui familiare: quel portamento imponente, quel fisico perfetto... e soprattutto quello scudo! Ma è la visione di un istante, poi non c'è più.
"Clint, che ti succede?" gli chiede la Vedova Nera.
"Niente, è solo che..." inizia lui "Natasha, hai forse visto Steve di recente?".

Regno di Hela.

"Maledetto!" grida la regina dell'oltretomba norreno a Hulk, mentre Malekith viene posto in una capsula rigenerativa "Maledetto, ci vorranno mesi perchè si riprenda dalle ferite che gli hai provocato! Sei tu che hai sventato il mio piano di conquista, mostro! La pagherai!".
"Ho ricevuto minacce da gente più potente di te, Hela" replica Hulk "E sono ancora qui. Fatti pure avanti, e capirai cosa significa farmi arrabbiare sul serio!".

Da qualche parte.

"Non ci conosciamo bene, però penso tu sappia quanto mi costa essere venuto da te, essendo io un essere... fin troppo orgoglioso. Qui però c'è in gioco la mia famiglia, mia figlia... e il ruolo che ho di padre mi impone di proteggerla. Penso sia quello che fanno tutti i padri. Ha a disposizione un tocco di morte, ma io so che questo causerà la sua totale rovina, poichè lei se possibile ha più orgoglio di me. Quindi chiedo il tuo aiuto, non perchè tu la salvi, ma per domandarti se ti interessa quel tocco di morte".
Un essere titanico si volta sorridendo. "Un tocco di morte, Loki?" esclama Thanos "Sì, credo proprio che possa interessarmi".

Note: Ma sì, dai, diciamolo pure: questa storia è un omaggio al film Avengers di Joss Whedon (ma davvero?) con tanto di battute rubate e personaggi del cast - versione MIT però - inclusi. Mi ha fatto piacere soprattutto tornare a scrivere del primo Capitan America, anche se qui agisce principalmente dietro le quinte.
Non è l'ultima volta che scrivo storie vendicative.

CONTINUA E SI CONCLUDE SU HULK 25